Confagricoltura preoccupata per il calo dei prezzi del grano duro.Conferimento ad O.P. e Cooperative di agricoltori gli strumenti per provare ad arginare il fenomeno

“I continui e ripetuti ribassi nella quotazione del grano duro alla Borsa Merci della Camera di Commercio di Foggia ci preoccupano particolarmente in vista della ormai imminente campagna cerealicola 2023. I produttori di Capitanata non possono permettersi ulteriori cali se vogliono mantenere nel medio-lungo periodo gli equilibri aziendali. Così come il nostro territorio non può permettersi disimpegno e significative defezioni di agricoltori lungo la filiera se vuole continuare a svolgere quel ruolo centrale nelle dinamiche nazionali che ovunque gli viene riconosciuto”.

Filippo Schiavone prova a fare un ragionamento ad ampio raggio sulla crisi dei prezzi del grano duro a poche settimane ormai dalle prime trebbiature, in una annata di cui ancora non si conoscono le reali rese delle semine effettuate.

“La raccolta, considerata la situazione climatica generale – commenta il presidente provinciale di Confagricoltura e vice presidente della Camera di Commercio di Foggia –  ad oggi lascia ben sperare per qualità e quantità del prodotto. Ma se i prezzi continuano a scendere non sarà certo sufficiente qualche quintale in più ad ettaro, rispetto ad un 2022 da record negativo, a coprire i costi della campagna in corso. Gli aumenti che abbiamo subito in fase di coltivazione, se la situazione non muta, saranno difficilmente recuperabile e registriamo già i primi segnali di disimpegno da parte di qualche nostro associato”.

Ma che l’andamento dei prezzi di un prodotto come il grano sia condizionato da fattori e dinamiche difficilmente controllabili a livello locale è una consapevolezza acquisita da parte della associazione di categoria che raccoglie i più importanti produttori di Capitanata. Per questo da Confagricoltura Foggia partono dei suggerimenti ai produttori per trovare soluzioni in grado di incidere sulle dinamiche di formazione ed ottenere remunerazioni adeguate agli investimenti fatti.

“I rapporti interprofessionali lungo la filiera sono per noi un elemento imprescindibile per la valorizzazione del grano e più in generale del made in Italy – argomenta il presidente Schiavone. Ma è evidente che sull’andamento del prezzo possono intervenire i più disparati elementi. Così come deve essere chiaro a tutti che la domanda del nostro grano si modifica e si modella nel corso dell’anno. Per questo, per ottimizzare i risultati, sarebbe auspicabile una immissione controllata sul mercato del nostro prodotto. Una offerta eccessiva nelle prossime settimane corre il rischio di generare solo un ulteriore calo. Mentre un inserimento regolato sulle reali esigenze della filiera può aiutare a determinare un prezzo congruo per i produttori di Capitanata. La soluzione secondo Confagricoltura è a portata di mano: conferire il grano alle Organizzazione di prodotto o alle Cooperative di agricoltori in grado di fare massa critica e gestire in modo adeguato gli equilibri tra domanda e offerta. Abbiamo bisogno che anche da noi – conclude Schiavone gli imprenditori agricoli comprendano la forza che può scaturire da vere politiche di sistema per la categoria”.

Attachments

Confagricoltura Foggia

Leggi il precedente

POMODORO, CONFAGRICOLTURA: RICONOSCERE IL GIUSTO PREZZO AGLI AGRICOLTORI PER VALORIZZARE IL PRODOTTO NAZIONALE

Leggi il successivo

Daunia Agrinotizie di maggio