Salvaguardare la filiera del grano duro è una necessità per tutta l’economia di Capitanata.

Salvaguardare la filiera del grano duro è una necessità per tutta l’economia di Capitanata.

“Per la Capitanata tutelare la cerealicoltura vuol dire tutelare l’intera filiera del grano duro. Il nostro debole sistema economico territoriale non può fare a meno di quello che rappresenta uno dei pochi asset strategici a livello nazionale. Per questo è necessario che si trovi il modo di garantire produttività a chi investe nel settore. Certamente gli agricoltori non possono continuare a produrre sotto costo e i prezzi della Borsa Merci di Foggia non possono non tener conto di questa situazione”.

Con queste parole Confagricoltura Foggia prova a smorzare le polemiche alla vigilia della riunione dell’organismo di determinazione del prezzo in Camera di Commercio a Foggia. La coltivazione del grano duro per la provincia di Foggia, che occupa mediamente 250.000 ettari, è praticamente l’unica coltivazione possibile nella stragrande maggioranza dei suoi areali, viste le caratteristiche ambientali.

“Come associazione di categoria abbiamo avanzato ai parlamentari del territorio alcune proposte in grado di limitare i danni dei cerealicoltori in questa fase congiunturale di mercato. Il rischio concreto è che, se non cambieranno le cose, la produzione di grano perderà altri ettari di coltivazione e di conseguenza la sua centralità a livello nazionale. Risultati che porterebbero come inevitabile conseguenza la marginalizzazione di tutto un sistema economico, che avrebbe difficoltà a trovare altre filiere identitarie e di qualità su cui costruire reddito” – evidenziano dall’associazione di categoria.

Se per oltre un secolo si è creata intorno all’oro giallo del Tavoliere una economia di successo, la perdita di rilevanza dell’aspetto produttivo potrebbe avere ripercussioni negative anche su altri anelli della catena.

“La Borsa Merci della Camera di Commercio di Foggia resta ad oggi un tassello importante dell’economia del grano della provincia di Foggia. Se non altro perché strumento di rilevazione di un Ente Pubblico che, oltre ad offrire servizi, ha come compito istituzionale quello di contemperare le esigenze delle diverse categorie produttive – rimarcano da Confagricoltura. Non a caso la Borsa Merci di Foggia è ancora un punto di riferimento fondamentale per il mercato nazionale, a cominciare dalla sottoscrizione di molti contratti di filiera. Per questo conviene a tutti trovare le ragioni che ne hanno determinato la nascita e il consolidamento. Una determinazione che, come purtroppo sappiamo bene, è influenzata da fattori e dinamiche che difficilmente possono essere condizionate a livello locale e sulle quali, se davvero si vuole incidere, ci deve essere una visione comune da parte di tutto il mondo agricolo.

Confagricoltura Foggia

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