
Incontro con i parlamentari del territorio per individuare forme di aiuto per la copertura dei costi di produzione e azioni sulla PAC
“Il prezzo del grano è determinato da dinamiche che difficilmente possiamo condizionare a livello locale ma abbiamo il dovere come rappresentanti del territorio di trovare forme idonee a garantire il mantenimento di quello che è un asset strategico per l’economia di Capitanata”. Con queste parole il presidente di Confagricoltura Foggia e componente della Giunta nazionale, Filippo Schiavone ha accolto questa mattina, presso la sede dell’organizzazione di categoria, i parlamentari chiamati a raccolta per un incontro di approfondimento sulla crisi del grano legato all’andamento dei prezzi.
Sono stati gli onorevoli Giandiego Gatta, Giandonato La Salandra e la senatrice Gisella Naturale a raccogliere l’invito di Confagricoltura Foggia. A loro i vertici dell’associazione che rappresenta la maggior parte della produzione del territorio, hanno illustrato gli ultimi dati ISMEA relativi al confronto prezzi-costi di produzione per il Sud Italia (Puglia, Sicilia, Basilicata). In queste zone – è stato evidenziato – si è registrato quest’anno un prezzo medio al quintale di 29,55 euro a fronte di un costo medio di 31,80 per quintale, scaturenti da una resa media per ettaro di 36,80 quintali e un costo medio, per ettaro, di € 1.170. Un dato che in provincia di Foggia è ancora più negativo visto che la resa media per ettaro di circa 25 quintali. Applicando il dato ISMEA relativo ai costi medi per il Sud Italia, nonché il prezzo attuale del grano duro (€ 27/q), per il solo pareggio dei costi per i cerealicoltori foggiani occorrerebbero oggi 495 euro per ettaro. Cifre praticamente impossibili da raggiungere con gli attuali prezzi di mercato, con il rischio di perdere una eccellenza storica e una produzione di qualità identificativa del territorio. Inoltre – hanno evidenziato da Confagricoltura Foggia – la coltivazione del grano duro per la provincia di Foggia, che occupa mediamente 250.000 ettari, è praticamente “obbligatoria”, in quanto unica coltivazione possibile nella stragrande maggioranza dei suoi areali viste le caratteristiche ambientali.
Per questo l’associazione di categoria foggiana ha chiesto ai parlamentari di individuare forme straordinarie di sostegno economico a vantaggio dei cerealicoltori che permettano nell’immediato di coprire il divario tra prezzi di vendita e costi di produzione. Chiesta anche l’adozione di un provvedimento che garantisca la moratoria dei crediti agrari.
Si tratta di interventi – hanno rimarcato da Confagricoltura Foggia – utili a scongiurare il rischio di un progressivo abbandono delle coltivazioni, che verrebbero sostituite da forme di sfruttamento del terreno che poco hanno a che fare con l’agricoltura.
Inoltre dalla associazione di categoria è venuto un pressante invito alla collaborazione per la stesura del documento relativo alla futura PAC. Un impegno comune per dare alla cerealicoltura del Mezzogiorno un ruolo centrale e strategico, partendo da un aumento considerevole del cosiddetto “aiuto accoppiato” per il grano duro.
Dai parlamentari è stata ribadita la centralità dell’agricoltura per la provincia di Foggia e la massima disponibilità a sostenere le ragioni dei cerealicoltori foggiani