La Russia nel 2022 ridurrà le esportazioni di grano. Confagricoltura: “una opportunità per la cerealicoltura di Capitanata

Per frenare l’aumento interno dei prezzi le esportazioni di grano dalla Russia (primo Paese esportatore a livello mondiale), nei primi mesi del 2022, saranno limitate a 8 milioni di tonnellate; una in meno rispetto alle previsioni. Nello stesso periodo del 2021, le esportazioni complessive di cereali si attestarono a 17,5 milioni di tonnellate.
Una notizia che ovviamente può avere interessanti ripercussioni in Capitanata che oggi, con i suoi 350mila ettari di superficie coltivata rappresenta il Granaio d’Italia con circa il 35 % della produzione nazionale.
Confagricoltura, con il suo presidente nazionale Massimiliano Giansanti evidenzia che: “di fronte alle notizie che arrivano dalla Federazione Russa l’indipendenza alimentare si conferma come un asset strategico per l’Italia. Per i cereali – rimarca Giansanti – l’obiettivo è ora quello di aumentare la produzione nazionale e di rafforzare il comparto, grazie ai contratti di filiera finanziati in primo luogo con le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza”.
Il presidente di Confagricoltura Foggia e vice presidente della CCIAA di Foggia, Filippo Schiavone si sofferma invece sulle questioni locali. “Per la Capitanata i prossimi mesi saranno decisivi per definire politiche efficaci in grado di assicurare un rilancio economico stabile e duraturo. Il mondo agricolo, con la cerealicoltura in particolare, è pronta a cogliere le opportunità che potrebbero prospettarsi da una situazione internazionale in continua trasformazione. C’ è bisogno però di un modello virtuoso in grado di dare nuove prospettive al territorio. Un modello, valido non solo per il nostro settore, che necessita di un nuovo slancio condiviso tra rappresentanti istituzionali e mondo produttivo e che punti con convinzione su innovazione, formazione e nuove politiche occupazionali per il raggiungimento di questi obiettivi”.

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